Le caratteristiche estetiche e le qualità funzionali nel condurre le greggi e difenderle dai predatori.
I colori del mantello e il carattere ne fanno un esemplare piacevole e di sicura affidabilità Sono passati più di dieci anni da quando Vittorino Meneghetti diede inizio al progetto di riconoscimento
della razza da parte dell’ENCI e, finalmente, il riconoscimento
con RSA di questa antica razza dell’Alta Toscana è
arrivato il 23 giugno 2020.
Il Cane delle Alpi Apuane, definito più semplicemente “Pastore Apuano”, ma anche “Lupino Apuano”, “Lupo Lunigianese” e “Pastore Nostrale”, è da sempre presente nei territori dell’Alta Toscana e della Liguria ed è impiegato nel lavoro di conduttore di ovini, caprini e bovini.
Al pari di altre popolazioni canine diffuse lungo tutto l’arco alpino, il Cane delle Alpi Apuane discende, direttamente o indirettamente, dall’antico Pastore delle Alpi, già presente 4000 anni fa, progenitore di tutte le razze europee di cani da conduzione del gregge. Le origini del Pastore delle Alpi sono quindi antichissime, come ben documentato dagli studi storici effettuati da Vittorino Meneghetti, e risalgono a quando il popolo dei Liguri- Apuani, 2200 anni fa, iniziò la pratica della pastorizia transumante: nelle raffigurazioni del dio Silvano è sempre presente infatti un cane di tipo lupoide di taglia media con le stesse fattezze.
Dopo aver rischiato l’estinzione, a causa della riduzione generale della pastorizia, il Cane delle Alpi Apuane è oggi diffuso su tutto il comprensorio montuoso e collinare della Liguria Orientale e dell’Alta Toscana, con una densità prevalente nelle aree della Lunigiana e della Lucchesia, laddove maggiormente si sono conservati gli antichi mestieri pastorali e la pecora nera massese tipica dell’Alta Toscana.
Nel 2010 iniziammo, come associazione culturale “Club Cane da Pastore delle Alpi Apuane”, una ricerca storica intervistando i vecchi pastori che svolgevano la loro attività sotto le Alpi Apuane: in particolare un pastore 91enne ci fece una cronologia storica partendo da fine Ottocento/primi Novecento e ci descrisse l’evoluzione dei colori del mantello che si sono susseguiti da allora fino ad oggi, teorie confermate da altri pastori ultra 80enni che operavano sempre nello stesso territorio. Dai loro racconti emerse che fino agli anni ’50 il mantello dell’Apuano era solamente maculato con varie tonalità chiare, scure, grigio argento, etc. A partire dagli anni ’60, arrivarono sui pascoli dei confini di regione i primi Pastori Tedeschi (o presunti tali), e fatalmente ci furono delle ibridazioni tra questi ultimi e l’Apuano, che ebbero come conseguenza l’introduzione del gene del colore focato. Con le stesse
modalità, a metà degli anni ’60 arrivarono anche i primi Cani da Pastore Belga Groenendael, dal mantello nero e di pelo medio-lungo, che si ibridarono con il Cane da Pastore delle Alpi Apuane, generando il mantello blue merle ed il nero integrale, con due varianti di lunghezza di mantello, il pelo medio-corto ed il pelo medio-lungo.
Uno dei nostri obiettivi, come “Club del Cane da Pastore delle Alpi Apuane” è stato quello di ricostruire il percorso evolutivo che, partendo da un cane conduttore delle greggi, è sfociato in un cane da utilità a 360°.
ARMONICO E ROBUSTO
Il Cane delle Alpi Apuane è un cane rustico, forte, con ossatura robusta. La struttura è solida, armonica e ben proporzionata, l’espressione è attenta e vigile. È un cane di taglia media che può raggiungere al garrese i 60 cm per i maschi e i 55 cm per le femmine con una tolleranza di 3 cm in più o in meno in entrambi i sessi. La lunghezza del corpo è leggermente superiore all’altezza al garrese. La lunghezza del muso è approssimativamente uguale a
quella del cranio; gli assi cranio-facciali tendono al parallelismo.
La testa vista da sopra è a forma di cono, ben proporzionata alla mole, senza essere né tozza né troppo stretta. La lunghezza del cranio è all’incirca uguale a quella del muso. Il muso è a forma di cono, ampio alla base, si restringe gradatamente verso il tartufo, senza tuttavia terminare a punta. È di media lunghezza e ben cesellato sotto gli occhi, canna nasale rettilinea. Gli occhi sono
di grandezza media, né prominenti, né infossati, leggermente
a forma di mandorla, posizionati un po’ obliquamente;
il colore degli occhi è mediamente marrone, del quale è sempre preferita la tonalità più scura. Non apprezzato l’occhio azzurro o gazzuolo (in uno o in entrambi gli occhi, anche in colorazione parziale), ma ciò esclusivamente nei soggetti merle. L’espressione è intelligente e diretta. Le orecchie sono inserite alte sul cranio, di media/grande misura, di forma triangolare, portate erette e mediamente distanziate. La coda è inserita sul prolungamento
della linea dorsale, più larga alla base; di lunghezza media, deve però arrivare anatomicamente (l’ultima vertebra), almeno fino al garretto. A riposo viene portata pendente, mentre quando il cane è in movimento o in eccitazione, viene portata rialzata, senza tuttavia oltrepassare la linea del dorso. Ben fornita di pelo, completa
elegantemente la sagoma del cane.
Il movimento è sciolto in tutte le andature: passo, trotto e galoppo, anche se l’ andatura naturale come conduttore di bestiame è il piccolo trotto. Gli arti anteriori e posteriori si muovono parallelamente tra di loro, in un sincronismo perfetto ed armonico con buona spinta del posteriore e allungo dell’anteriore. La linea dorsale rimane ben ferma durante il movimento.
IL MANTELLO
È caratterizzato da un pelo di copertura dritto o leggermente
ondulato con due varianti di lunghezza: medio-corto e medio-lungo, con sottopelo denso e fitto. Il pelo è più lungo sul collo, sulla coda e sulle natiche, mentre è più corto sulla testa, sulla parte esterna delle
orecchie, sulla parte anteriore degli arti e sui piedi. I colori ammessi sono il merle, anche con bianco (che non deve eccedere di 1/3 della superficie della testa e di ½ della superficie del corpo). La maggior parte dei soggetti sono pezzati, un po’ meno apprezzati sono i focati, e devono avere un colore di fondo dominante. Normalmente sono
inserite molte macchie, piccole o grandi, spesso più scure dello sfondo stesso. Per quanto riguarda il colore di fondo, prevalgono il grigio piombo, il grigio argento o maculato.
Le pezzature sono generalmente nere, blu, grigio scuro, grigio argento o a volte rossiccio. È inoltre abbastanza diffuso il colore nero integrale. Difetti gravi sono la mancanza di uno o più denti, posizione errata dei canini inferiori, muso troppo corto e tozzo, prognatismo, stop molto pronunciato, zigomi molto pronunciati, struttura eccessivamente leggera.
CONDUTTORE E GUARDIANO
Il Cane da Pastore delle Alpi Apuane è sempre pronto ad entrare in azione. Ha un’attitudine innata di conduttore delle greggi a cui aggiunge le preziose qualità di vigilanza della proprietà e difesa del bestiame da predatori come le volpi e da eventuali intrusi. È di indole docile ed equilibrata, di tempra mediamente malleabile. Tali caratteristiche lo rendono adatto a praticare qualsiasi disciplina.
In questi 10 anni di cammino per l’ottenimento del RSA, diversi soggetti sono stati adibiti, oltre che alla conduzione del bestiame, anche a discipline cinofilo-sportive e di difesa ed utilità. Due esemplari sono stati mandati all’estero, uno in Belgio ed uno in Svizzera, presso l’Associazione Detection Dog, e impiegati nella ricerca delle tracce ematiche.
La conduzione del gregge è senz’altro l’ambito in cui viene maggiormente utilizzato, perché fa parte, da sempre, della sua memoria di razza. Come cane conduttore, infatti, è in grado – oltre alla “semplice” conduzione del gregge al pascolo e al rientro nell’ovile – di separare le pecore con gli agnelli da quelle senza, di formare gruppi rettangolari, di lavorare su terreni scoscesi, di condurre animali particolarmente indocili e di evitare sconfinamenti
su strade urbane o terreni coltivati. Molti dei nostri cani vengono anche impiegati nella conduzione sportiva o sheepdog, e molti hanno superato con successo il test FCI di Attitudine Naturale alla conduzione NHAT.
INTELLIGENTE E VIVACE
L’Apuano ha, inoltre, uno spiccato senso del gioco con gli oggetti in movimento come pallina, salamotto, straccetto.
È intelligente e ha un’ottima capacità di apprendimento:
questo ci permette di vederli cimentarsi, assieme al proprio conduttore, in diverse attività sportive quali, ad esempio, l’IGP in cui vediamo il cane occuparsi della ricerca in pista, delle prove di obbedienza (che prevedono oltre alla condotta, l’assunzione di determinate posizioni quali seduto, terra, resta in piedi, l’esercizio del riporto, e l’invio in avanti con terra a distanza) e della “lotta” con il figurante, nella cosiddetta “Fase C”, per contendergli la manica. Oltre all’IGP, la spiccata agilità gli permette di eccellere nell’ Agility, nel salvataggio nautico e nella ricerca mantrailing. La docilità gli permette d’ imparare bene e in fretta le “regole” di casa e questo lo rende anche un ottimo cane “da famiglia”, tenendo ben presenti le sue caratteristiche e doti naturali che hanno bisogno di essere espresse e canalizzate in qualche ambito, sportivo o no.
Affidabile con i bambini, ha dimostrato una particolare
sensibilità nei confronti di persone anziane o disabili, quindi potenzialmente impiegabile anche negli Interventi Assistiti con Animali.
Chiara Reduzzi
Flavia Bordi